Ponte, ponte, le promesse, le chiacchiere e i fatti. Tre parallele che non si incontrano mai. Ci sono due
prime questioni da sottrarre alla propaganda: i soldi e le autorizzazioni. I soldi per fare diventare fatti le
promesse non ci sono e non ci saranno per parecchio tempo. S, vero che il commissario li ha chiesti
il 24 dicembre ad autostrade e (piano b) alle banche. Peccato che il 24 si sentir chiedere dagli
ingegneri di Autostrade delle precisazioni tecniche e delle alternative che lui non pu dare perch non
le ha e se si dovr discutere passer parecchio tempo. Con le banche la situazione ancora peggiore.
Anche qui progetti, autorizzazioni, cronoprogramma e garanzie sono tutti nelle nuvole e chi tira fuori
soldi, cos come chi lavora e deve pagare fornitori e lavoratori e magari anche remunerare gli azionisti,
delle chiacchiere non sa che farsene, alle promesse non crede e vuol vedere la grana. Dato che i soldi
non ci sono, non ci sono nemmeno per le case vendute di corsa e di corsa non pagate. Arriveranno? La
promessa quella, ma sul se e sul quando siamo a chiacchere. Poi parliamo di autorizzazioni. Per
quanto il commissario si sforzi di autorizzarsi da s, senza un progetto esecutivo del ponte, un progetto
esecutivo delle demolizioni, le variazione di destinazione d'uso delle aree da votare in Consiglio (e
guarda un po' il caso Societ Autostrade se ne gi comprate un bel po') non si andr da nessuna
parte. Gi i soldi non ci sono, e poi voglio vedere il commissario che contratta con Societ Autostrade il
valore delle aree in suo possesso da pagare coi soldi di Societ Autostrade aspetta e spera. A questi
due "piccoli" problemini va aggiunta una parte legale non da poco. Tutta la procedura sub iudice in
Italia e a Bruxelles. Ed assai intelligente la mossa di Societ Autostrade. Ha fatto ricorso e, sicura di
vincere, non ha chiesto la sospensiva. Cosa succeder? Semplice: se Societ Autostrade vincer
incasser un bel gruzzolo in tempi relativamente brevi che utilizzer nel caso molto remoto di una