Dunque più sfruttamento padronale. Nei primi dieci mesi dell'anno calano gli infortuni sul lavoro, ma
aumentano i casi mortali. Lo rileva l'Inail. Tra gennaio e ottobre le denunce di infortunio sono state
421.497 (- 21,1% pari a circa 113mila in meno rispetto alle 534.314 dello stesso periodo del 2019),
1.036 delle quali con esito mortale (+ 15,6% pari a 140 casi in più rispetto agli 896 dei primi dieci mesi
del 2019). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 36.619 (-
28,3%).
I dati di quest`anno, sottolinea l'istituto, sono "fortemente influenzati" dall`emergenza coronavirus.
Il calo degli incidenti si è registrato nonostante la presenza delle denunce di infortunio sul lavoro a
seguito dei contagi da Covid-19, che rappresentano circa il 16% del totale.
La diminuzione riguarda tutti i mesi e, in particolare, a maggio con denunce praticamente dimezzate
rispetto allo stesso mese del 2019. Seguono aprile e giugno, con una riduzione di circa un terzo nel
confronto con l`anno precedente, luglio con un calo del 20%, marzo, settembre e ottobre che
presentano una riduzione tra il 15% e 16%, e infine agosto con un più contenuto - 12%. I mesi di
gennaio e febbraio di quest`anno, non coinvolti pienamente dalla pandemia, hanno presentato
decrementi inferiori al 4%.
Il calo è del 13% nella gestione industria e servizi (dai 420.625 casi del 2019 ai 365.837 del 2020), del
19,7% in agricoltura (da 27.947 a 22.444) e del 61,3% nel conto Stato (da 85.742 a 33.216). L`analisi
territoriale evidenzia un calo generalizzato. La flessione risulta però più contenuta nel Nord-Ovest (-
13,7%) e più accentuata nel Nord-Est (-22,4%), al Centro (-25,1%), al Sud (-26,4%) e nelle Isole (-
25,5%). Tra le regioni con minor decremento ci sono la Lombardia, la Liguria (-14,9% per entrambe) e il
Piemonte (-10,8%), mentre tra quelle con decrementi maggiori la Calabria (-31,2%), il Molise (30,1%) e
il Lazio (-29,3%).
A livello nazionale, rispetto ai primi 10 mesi dell`anno scorso, si registra