Al Presidente del Consiglio
Prof. Giuseppe Conte
Oggetto: le emissioni siderurgiche a Taranto e i dati VIIAS
Gentile Presidente,
lei ha recentemente annunciato di volersi recare di nuovo a Taranto. Inoltre lei si è recato a
Londra a incontrare Mittal per convincerlo a rimanere a Taranto e a continuare a produrre.
Domani 7 febbraio ci sarà l’udienza in Tribunale a Milano
​ e il Governo - per bocca dei
Commissari ILVA - continuerà a chiedere ad ArcelorMittal la prosecuzione della produzione
quando tutti i dati di evidenza scientifica indicano che ciò costituisce un pericolo.
E' necessario sottolineare chiaramente che - dopo le sue visite a Taranto - le cose non sono
migliorate: sono anzi nettamente peggiorate. Parallelamente alla sua azione finalizzata a
forzare la prosecuzione della produzione siderurgica, gli abitanti di Taranto vedono un
peggioramento delle emissioni inquinanti
​. In particolare aumentano quelle cancerogene.
Lo stanno denunciando vari cittadini postando foto e video sui social. Con questa lettera
vogliamo documentare che quei cittadini hanno ragione: l’inquinamento sta aumentando e la
situazione peggiora non solo a vista d’occhio:
​i dati Arpa degli ultimi tre mesi sono
schiaccianti
​. Lei di questo è bene che abbia informazione perché
​il suo Governo a marzo
sarà chiamato a rispondere in sede europea della (mancata) applicazione della
sentenza di condanna della Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU)
​. Era una condanna
perché lo Stato non aveva protetto i cittadini di Taranto. Con questa lettera potrà avere la
conferma che
​lo Stato a Taranto continua a non proteggere migliaia di cittadini esposti
a un rischio sanitario non accettabile
​ e anzi tende ad aggravare la situazione forzando la
prosecuzione di una produzione pericolosa e inquinante. I dati che lei troverà in questa
lettera sono evidentissimi e confermano che
​state forzando ArcelorMittal a inquinare
esponendo migliaia di persone a un rischio inaccettabile
​, cosa a dir poco assurda.
In questi ulti