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ovunque in Italia, e se non si pone un serio freno all'immissione di diossina in ambiente da parte di stabilimenti industriali
come le acciaierie.
Allo stato attuale delle cose non ragionevolmente possibile "fidarsi" di nuove o migliori tecnologie degli
impianti, anche in impianti tenuti sotto stretta osservazione, dato che dopo gli incidenti occorsi, quale quello di Montale, i
PCB continuano ad essere emessi in quantit non trascurabile. Inoltre, i limiti di legge per i nuovi impianti non sembrano
essere cos restrittivi come abitualmente si dichiara.(38)
Pertanto, nella consapevolezza che l'OMS raccomanda l'allattamento materno esclusivo fino al 6 mese e la sua
prosecuzione fino al 2 anno di vita ed oltre pur in presenza di contaminanti, e proprio perch indispensabile proteggere
il latte materno dall'inquinamento, noi pensiamo che:
1.
indispensabile procedere obbligatoriamente ad un'azione di monitoraggio biologico, specie nei territori in cui
insistono attivit produttive inquinanti, allo scopo di fornire un feedback puntuale sulle emissioni. La contaminazione degli
esseri umani, ed in particolare del sangue placentare e del latte materno, rende moralmente inaccettabile l'immissione in
ambiente di sostanze nocive e comporta l'indispensabile avvio di opere di bonifica ambientale, a prescindere da
qualunque considerazione di natura economica o di altro tipo.
2.
Le acquisizioni che provengono dagli studi scientifici, se da un lato servono a sostenere ed incoraggiare le donne
ad allattare, dall'altro non esimono le autorit sanitarie, soprattutto nelle aree pi compromesse dal punto di vista
ambientale, da un'azione congiunta che contempli, accanto alla promozione dell'allattamento, anche un biomonitoraggio,
sia sul latte materno che sul sangue del cordone ombelicale, ed un'accurata sorveglianza dello stato di salute complessivo
della popolazione infantile.
3.
Anche se, per quanto dato sapere, non ci sono protocolli che modulino caso per caso l'allattamento al seno in
relazione all