IX - 1
Capitolo 9
Risposta in frequenza
Una approfondita analisi
in frequenza è motivata dalla necessità di utilizzare circuiti
retroazionati
nell’implementazione di gran parte delle funzioni richieste nel processamento di segnale in banda base. Si tratta di segnali
la cui frequenza può andare da qualche decina di hertz fino a qualche decina di megahertz, passando dal segnale telefonico
(300 Hz-3.4 kHz), al segnale audio di alta qualità (20 Hz- 20 kHz), al segnale video tradizionale (alcuni megahertz) per
arrivare alle frequenze di 10-20 MHz del segnale video di alta definizione.
Il processamento dei segnali in banda base richiede spesso la realizzazione di funzioni complesse e di elevata
accuratezza la cui implementazione è basata su topologie retroazionate facenti frequentemente uso di amplificatori ad alto
guadagno per soddisfare gli elevati requisiti di stabilità dei parametri di prestazione normalmente richiesti.
Trattandosi di amplificatori operanti ad anello chiuso diventa di fondamentale importanza andare a valutare poli e zeri
(non solo quindi quelli dominanti) sia per garantire il desiderato grado di stabilità in frequenza, sia, come si vedrà più
avanti, per una corretta definizione della banda ad anello chiuso. Essendo la stabilità legata al contributo di fase alla
frequenza di transizione (frequenza alla quale il guadagno di anello è unitario), e potendo tale frequenza in alcuni casi
raggiungere le decine o persino centinaia di megahertz (processamento in banda video), poli e zeri di altissima frequenza
(diverse centinaia di megahertz) devono essere considerati attentamente in quanto danno contributi di fase affatto
trascurabili. Per esempio, un polo o un zero a frequenza 10 volte più alta della frequenza di transizione da un contributo di
fase di circa 6 gradi.
Calcolando la FdT ci si accorge subito che, anche un circuito molto semplice costituito dalla cascata di un collettore
comune con un emettitore comune, conduce ad una rete di 3 pol