«Nella prima fase dell’indagine - si legge sul sito dell’Agenzia Ambientale - sono stati prelevati campioni di
aria direttamente da tombini-fori-botole sulla pavimentazione delle cantine allo scopo di caratterizzare i
composti organici che maggiormente esalavano dalla falda inquinata.
L’indagine svolta a gennaio-febbraio 2020 e ripetuta a giugno 2020 ha permesso di appurare la presenza di
fenomeni di esalazione di cloroformio, tetracloruro di carbonio, tetracloroetilene, tricloroetilene presso
le case di Spinetta Marengo poste a nord-est del polo chimico. L’accertamento è dunque proseguito -
continua la relazione - mediante campionamenti volti a misurare le concentrazioni degli stessi inquinanti su
un arco temporale di 14 giorni negli ambienti di vita indoor (in casa) e outdoor (fuori casa).
I campionamenti in ciascuna casa hanno interessato tre punti: cantine, piani fuori terra e ambiente
esterno in modo tale da correlare le concentrazioni esalate a livello del suolo con quelle legate alle
esposizioni negli ambienti di vita. I risultati hanno portato ad individuare un’area interessata da
inquinamento indoor da sostanze clorurate dove i dati evidenziano la presenza di carbonio tetracloruro,
cloroformio e, in minor misura, tetraclororetilene e tricloroetilene negli scantinati e nei piani fuori terra
delle abitazioni. Ciò è plausibile considerato che tale zona insiste sull’areale di falda maggiormente
inquinato esterno al polo chimico».
«Alla luce dei risultati - si legge ancora - si evidenzia la necessità di proseguire le campagne di misura di
‘vapour intrusion’ (intrusione di vapore) al fine di monitorare gli andamenti degli inquinanti indoor (in
casa) in relazione alla stagionalità ed agli andamenti della falda».
Il lavoro di Arpa
È stata l’Arpa di Alessandria, nel corso del 2020, ad attivare un monitoraggio periodico all’interno di alcune
abitazioni limitrofe al polo chimico di Spinetta Marengo proprio per verificare se vi fossero possibili vie di
fuga di composti organici volatili ancora p