Solvay promette “zero tecnico” delle emissioni di Pfas (C6O4, ADV) negli scarichi di acqua
che, dopo trattamento di “osmosi inversa” (metodo di filtrazione meccanica in uso dagli anni
’50 del secolo scorso) diventerebbe “acqua distillata” e addirittura riutilizzata e non scaricata
in Bormida, insomma “ciclo chiuso”. Premio nobel per la chimica alle giovanissime
ricercatrici? insegniamo agli americani? Tutto risolto? Niente affatto.
Ammesso e non concesso la presunta acqua distillata, il Pfas fanno parte del cocktail di
tossici cancerogeni presenti a Spinetta Marengo in atmosfera e nelle falde, ma -
attenzione- i Pfas sono utilizzati per produrre altri materiali. Facciamo un esempio. Le
padelle antiaderenti (vedi nostro Sito). Stanno eliminando quelle con i pfas, e spacciano
quelle ricoperte di ceramica... trattate con teflon, a sua volta con pfas. Infatti i test hanno
rivelato che “ ‘Ceramica’ non è altro che un derivato del teflon (prodotto dalla Solvay di
Spinetta Marengo con C6O4 e ADV, n.d.r.) dove sono stati inseriti minerali come la silice.
Queste molecole (della ceramica n.d.r) fanno parte, come il PFOA, della famiglia dei
composti perfluoroalchilici o polifluoroalchilici (PFAS), sospettati nel loro insieme di avere
effetti tossici e cancerogeni”.
Altro esempio. Ipotizziamo che l’amianto sia lavorato a ciclo chiuso, nessun contatto con
i lavoratori e i casalesi monferrini. Tutto risolto? E le lastre di eternit le mettiamo lo stesso
in casa? Assurdo, come sarebbe assurdo sostenere di continuare a usare oggetti
contenenti Pfas: contenitori e imballaggi alimentari, tegami e padelle per preparare
pietanze, oltre tappeti, sedili, componenti elettroniche eccetera.
Dunque i Pfas non devono più essere utilizzati. E allora perché Solvay pretende di produrli
a Spinetta Marengo? Perché attende che siano messi al bando in tutti i Paesi. Nel
frattempo rappresentano un business per il produttore monopolista!
Si comprende allora l’importanza che noi diamo del Disegno di Legge deposit