Con preghiera di pubblicare
Che il processo Montedison Solvay abbia costretto o avviato la bonifica una balla colossale, propaganda
di avvocati della difesa e dell'accusa che giustificano le loro parcelle. Si accollano una grossa responsabilit
morale quei giornalisti che l'avallano: inferiscono un grave danno agli alessandrini, disarmandoli. Si
aggiungono a quella cattiva informazione che c' stata per cinquanta anni e che ha contribuito, attenuando
le mie denunce e coprendo il dolo dell'azienda, al disastro ecosanitario di Spinetta Marengo. Onestamente i
giornali dovrebbero chiedere ad Arpa, e pubblicare, quale lo stato dell'avvelenamento della falda a dieci
anni dall'avvio del processo: tutti avrebbero conferma che nessuna bonifica stata avviata perch non si
possono definire bonifica le cosiddette "barriere idrauliche" (prelevare un lago d'acqua e "lavarlo") o le
fantasiose "punturine di ditionito di sodio", perch la bonifica l'unica vera ma costosissima- consiste
nell'eliminare i 21 veleni cancerogeni dal terreno altrimenti destinati a sciogliesi come cocktail in falda
finch usciranno da tutti i rubinetti. Infine quei giornalisti dovrebbero capacitarsi di essere complici, sempre
a danno degli alessandrini, di una falsa prospettiva: cio che la sentenza di Appello obbligher Solvay ad
accollarsi la bonifica (quella vera, intendo). Non l'ha costretta la sentenza di primo grado, n la obbliga
l'Appello, n la costringer la Cassazione che sar ancora pi assolutoria. Insomma, la sostanziale
assoluzione dal "dolo" dei suoi amministratori assoluzione dal "dolo" di Solvay, mentre solo una
condanna di "dolo" poteva obbligare la multinazionale belga alla bonifica. Queste verit andrebbero scritte
sui giornali, quanto meno lasciando spazio a chi da cinquanta anni si guadagnato -anche sulla propria
pelle- il credito dell'opinione pubblica per aver documentato l'immenso inquinamento di aria acqua suolo.
Questo credito appannaggio esclusivo della Sezione provinciale: l'unica storicamente titolata a
ra