Per la libertà e la pace in Medio Oriente difendiamo il Rojava.
LIBERTÀ PER ÖCALAN E PER TUTT* I PRIGIONIER* POLITIC*- ROMA 15
FEBBRAIO 2020, ORE 14 P,ZA REPUBBLICA
Nel contesto e nella fase attuali in cui il Rojava subisce un attacco
ancor più grave di quello del 2018, culminato con l’occupazione del
cantone di Afrin, la manifestazione del 15 febbraio assume
un’importanza particolare.
Anche alla luce delle dichiarazioni del Presidente Abdullah Öcalan,
rilasciate nell'occasione dei fugaci incontri con famigliari e avvocati
- conquistati grazie alla lotta del movimento di sciopero della fame che
ha coinvolto migliaia di persone in Turchia, in Kurdistan e in tutto il
mondo - che confermano ancora una volta il suo ruolo chiave per la pace
e la democrazia in Medio Oriente.
Invece di cogliere questa rinnovata disponibilità al dialogo, il regime
dittatoriale di Erdogan, ha di nuovo imposto l'isolamento totale a
Öcalan e agli altri prigionieri nell’isola carcere, Hayri Konar,
Hamili Yıldırım e Veysi Aktaş.
Sono 21 anni che Ocalan è segregato a Imrali, da dove continua ad
ispirare saggezza e dignità al popolo curdo. Anche quest'anno,
nell'occasione della data del suo arresto, il Movimento Curdo si
mobilita in Europa per la sua liberazione con 2 iniziative centrali, la
Marcia a Strarburgo e quella di Roma, e chiede alle sostenitrici e ai
sostenitori della causa curda e della pace in Medioriente di impegnarsi
per la riuscita delle manifestazioni.
Impegno a cui si stanno prodigando le sedi e le realtà territoriali
legate a Rete Kurdistan, coinvolgendo le migliaia di persone che
dall'occupazione turca dei territori del Rojava hanno mostrato
testimonianza e partecipazione; inoltre, chiamando associazioni,
sindacati e partiti ad adoperarsi nel contribuire a far giungere a Roma
migliaia di partecipanti. Compito straordinario impegna i numerosi spazi
sociali romani e l'intero movimento per esprimere al meglio il
contributo di solidarietà e di adesione alla mobilitazione del 15
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