Forse non è solo un caso che nel contratto del governo Conte 2 non ci sia alcun
riferimento al taglio delle spese militari. Prossimamente, infatti, il Parlamento
potrebbe autorizzare nuove importanti commesse militari, dal valore miliardario. Nel
silenzio generale in questi giorni sono stati consegnati in Parlamento alcuni decreti
autorizzativi per avviare importanti programmi militari. Parliamo di atti su cui a
lavorare, verosimilmente, è stato l’ex ministro Elisabetta Trenta, e non il suo
successore Lorenzo Guerini, da poco insediatosi. I decreti autorizzativi sono in totale
otto: a breve potremmo dotarci di un nuovo sistema missilistico, di nuovi
blindati, di mezzi subacquei per le Forze speciali della Marina e finanche di due
sommergibili. Programmi importanti, dunque. Che sono stati assegnati il 18
settembre alle commissioni Difesa e Bilancio per avere l’ok definitivo. E, per tutti, il
termine della discussione è fissato al 28 ottobre 2019. Ad oggi, però, i testi dei decreti
– da cui sarebbe possibile comprendere la ratio del programma e, soprattutto, l’entità
dell’investimento per le casse pubbliche – risultano non disponibili. Linkiesta,
ovviamente, ha contattato le commissioni competenti ma, a quanto pare, i decreti
sono top-secret fin quando non verranno calendarizzati.
È possibile, però, avere un’idea di quanto ci sia in ballo, facendo riferimento al
Documento Programmatico 2019-2021 messo a punto dalla Trenta qualche mese fa.
È qui, infatti, che sono richiamati tutti i programmi militari, anche quelli che oggi
attendono l’ok del Parlamento. Tra questi abbiamo, ad esempio, l’acquisizione di
«veicoli tattici ad alta tecnologia per la mobilità tattica terrestre dell’Arma dei
carabinieri». In altre parole, blindati. Dal 2020 al 2031 si prevede una spesa di 112
milioni di euro.
Per i sommergibili U212 dal 2019 al 2030 si calcola una spesa di 806 milioni, parte
della quale a carico non del ministero della Difesa, ma dello Sviluppo economico
Nulla in confronto a quanto dovremmo sborsa