Vivere in Fraschetta

Vivere in Fraschetta, updated 5/30/25, 4:32 PM

categoryOther
visibility27

About Rete Ambientalista Al

Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

Tag Cloud


https://lavialibera.it/it-tag-67-pfas

“Vivere in Fraschetta ” è il Comitato che raggruppa i pensionati CGIL dei sobborghi della
Fraschetta, tra cui Spinetta Marengo, e che insieme ai Comitati e alle Associazioni aveva chiesto a
tutte le parti civili di respingere qualunque trattativa con Solvay per un patteggiamento che
interrompesse e bloccasse il dibattimento del processo penale a carico della multinazionale belga.
Tant'è che “Vivere in Fraschetta”, insieme agli altri Comitati e Associazioni, ha preso una posizione
molto dura nei confronti del sindaco di Alessandria che ha patteggiato con Solvay 100mila euro
per… l'urgenza di tagliare l'erba dei cimiteri. Non solo, “Vivere in Fraschetta” ha di recente inviato
un appello accorato al segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, sollecitandogli un
intervento diretto.
Ci auguriamo che l'intervento non sia volto a scongiurare, impedisca che la Camera del Lavoro di
Alessandria intraprenda un patteggiamento con Solvay. Anzi, vogliamo dare per scontato che essa
abbia già rifiutato l'iniziativa dell'azienda imputata per il disastro ambientale e sanitario: rifiuto in
coerenza con quanto annunciato (20 febbraio 2024) per la propria costituzione a parte civile. Cioè
“ parte offesa per l'omessa bonifica di contaminazioni pregresse e un rilascio di altri contaminanti
di produzione recente (PFAS), contaminazione (dati ARPA) che riguarda il sottosuolo, le acque
sotterranee, l'aria, con la persistente presenza di inquinanti a base di cloro e fluoro” . Nel
documento, la CGIL Camera del Lavoro Provinciale, dopo aver precisato di sentirsi rappresentati
dei lavoratori, dei pensionati e cittadini tutti, nonché riferendosi ai risultati degli studi
epidemiologici svolti da Asl e Arpa, ovvero alla combinazione tra le sostanze inquinanti e le
patologie in eccesso, conclude: “Ci sono persone che hanno subito danni o rischiano di subirli in
futuro: vengono risarciti da chi ha fatto profitti procurando danni alla salute, se lavoratrici e
lavoratori rischiano nello stesso presente e nel futuro di subiscono conseguenze patologiche per il
loro lavoro che siano risarciti e che si aprano per loro benefici previdenziali come in passato per il
tema amianto”.
Noi lo ribadiamo fino alla noia: i processi penali non determinano reali risarcimenti alle Vittime,
al più risarcimenti simbolici. La via è quella dei processi civili. A questo scopo, le cartelle cliniche
delle Vittime, lavoratori e cittadini, sono ormai raccolte in massa. Vanno utilizzati.
Dunque, considerando che l'invito a Landini di intervenire sia rivolto alla Camera del Lavoro
provinciale, affinchè apra finalmente cause civili contro Solvay per risarcire i lavoratori morti e
ammalati. Anzi, affinchè la CGIL dia disponibilità a contribuire ad aprire cause civili, class action,
per tutta la popolazione: lavoratori e cittadini.
La CGIL faccia ammenda del proprio immobilismo, la convinca infine la sentenza del Tribunale di
Vicenza che ha condannato l'Inail a pagare il risarcimento per malattia professionale ai familiari di
un ex operaio morto per un tumore a contatto con le sostanze Pfas della fallita azienda Miteni. “ Si
ritiene raggiunta la prova, con elevato grado di probabilità, del nesso di causalità fra l'ambiente in
cui il ricorrente ha prestato la propria attività lavorativa la patologia in questione”, si legge nella
sentenza del giudice Caterina Neri.
Si tratta di una sentenza storica: di una vittoria per l'INCA CGIL del Veneto, una vittoria
fondamentale per tutti i lavoratori a contatto coi Pfas, composti considerati pericolosi dagli anni
2000 e prodotti ancora in Italia dalla Syensqo Solvay.
Oggi a maggior ragione, La Cgil in Piemonte abbia il coraggio denunciare in sede civile Solvay, di
imitare la consorella del Veneto, che già nel 2020 ha seguito la via del processo civile: quanto meno
ci tentò visto che il processo stato archiviato per vizio di forma della perizia del consulente tecnico
del tribunale.