Un aspetto - a me pare fondamentale - che distingue XR (Extinction
Rebellion) da FFF (Fridays For Future) e’ non solo (e non tanto,
credo) la decisa propensione alla disruption nonviolenta mediante la
disobbedienza civile, ma la più chiara e precisa visione di fondo, il
che porta a maggiori difese da chi ci contatta per il greenwashing e,
oggi in particolare, dalla lobby nucleare che intende sfruttare in modo
distorto il concetto di emergenza nucleare (le centrali da fissione
emettono meno Co2 di quelle che funzionano a combustibili fossili. Ma
non e' questo l'unico parametro che andrebbe considerato).
XR e’ più comprensiva, olistica, ed insieme inclusiva, tanto che il
suo volto più noto a livello mondiale (di attivista, non di
testimonial) e’ CAROLA RACKETE, la comandante della Sea Watch, quella
dello sbarco a Lampedusa in barba a Salvini, la notte del 28 giugno
scorso.
Ieri la nostra Carola era sulla copertina del Venerdì di Repubblica,
riportante una sua ampia intervista, incentrata sul suo impegno per il
clima e di combattente per i diritti dei profughi e contro la
criminalizzazione di chi li aiuta (le ONG che li salvano in mare).
Il 4 novembre Repubblica diffondera’ in edicola il libro da lei
scritto,intitolato “_IL MONDO CHE VOGLIAMO_”, un manifesto per la
disobbedienza civile, per la ribellione, in cui XR e’ citata
esplicitamente quale riferimento essenziale per l’organizzazione della
resistenza, .
Ma mentre GRETA THUNBERG, forse scontando i limiti della sua eta’, e
purtroppo facendoli anche scontare a tutto il movimento che la segue,
e’ possibilista ed ambigua sul nucleare (qui quanto scrive nella sua
pagina Fb:
https://m.facebook.com/gretathunbergsweden/photos/a.733630957004727/793436521024
170/?theater&hc_location=ufi)
, XR, come Carola, e’ chiaramente e decisamente antinucleare, anche
se, a mio modesto parere, il movimento dovrebbe dare più peso
all’inquinamento radioattivo quale fonte, Co2 o non Co2, di possibile
estinzione dell’umanità.
Per più documentazione ed arg