Ill.mo Signor Procuratore, Michele Di Lecce,
con riferimento all’esposto depositato in data 9 luglio 2009, a firma di Lino Balza (Medicina democratica), e
dei successivi supplementi depositati in data 30 luglio 2009 e 31 agosto 2009 e 14 settembre 2009 che a loro
volta richiamavano precedenti esposti presentati alla Procura da alcuni lavoratori Solvay, La preghiamo di
aggiungere al fascicolo le seguenti informazioni e allegati. Siamo scandalizzati dalle affermazioni di Solvay e
Arpa che sarebbe legittimo e non preoccupante scaricare in Bormida PFOA acido perfluorottanoico dallo
stabilimento di Spinetta Marengo (Alessandria). Sapendo che il Consiglio Nazionale della Ricerca ha
riscontrato in Bormida e Tanaro valori enormi di PFOA, fino a 1.500 ng/l, e perfino 200 ng/l alla foce del Po.
Sapendo che invece in tutti gli altri fiumi italiani ed europei le concentrazioni non superano mai 1-20 ng/l.
Sapendo che il PFOA è tossico e cancerogeno, se respirato o bevuto o mangiato col pesce. Sapendo che è
stato riscontrato nel sangue di lavoratori e cittadini alessandrini. Sapendo che lo stanno mettendo al bando
in tutto il mondo.
Perciò all’Arpa abbiamo scritto: hai la responsabilità di chiedere alle Autorità competenti di sanzionare le
emissioni e le perdite; di vietare alla Solvay gli scarichi in atmosfera e acque; di vietare d’urgenza la pesca
in Bormida e Tanaro e Po; di vietarne l’uso potabile, di vietare le donazioni del sangue ai lavoratori della
Solvay esposti ai Sali di PFOA. Alla Solvay, da anni cosciente dei danni, abbiamo detto: affronta subito con i
sindacati, per i risvolti produttivi e occupazionali, l’eliminazione del PFOA nelle lavorazioni; nonché ritira i
licenziamenti dei lavoratori che si sono rivolti al tribunale.
Ritenendo che se ci sono danni ambientali e umani per scarichi, emissioni e perdite: dunque ci sono reati,
nell’esposto e documenti allegati abbiamo già presentato copiose risultanze del mondo scientifico
internazionale: EPA Environmental Protection Agency, Comitato naz