PRESA DI POSIZIONE DI "NO ARSENALI SI OSPEDALI" SUL "DONO DI NATALE DA 200 MILIARDI"
1 Accogliamo favorevolmente la proposta del "dono di Natale da 200 miliardi", soprattutto
perché la "Convergenza per la Società
della Cura" , riaffermando i valori del suo manifesto costitutivo, ha compreso che bisogna
affrontare le crisi immediate ( diverse e intrecciate, non c'è solo la pandemia...) come
EMERGENZA, quindi con misure urgenti e tempestive di svolta.
Di qui la decisione di parlare di DRASTICO TAGLIO e non di posticipo delle SPESE MILITARI, per
come era già giustamente indicato nella mobilitazione nazionale del 21 novembre.
La nostra attenzione di associazioni pacifiste coglie lo stretto collegamento tra DISARMO e
TUTELA DELLA SALUTE ed è rivolta in particolare al punto 2 del manifesto del "dono di Natale",
relativo alla riduzione drastica delle spese militari.
2. Ad una analisi basata sui dati di fatto e sui documenti ufficiali, le SPESE MILITARI consentono
un risparmio di 7 miliardi, non di 24 perché gli F35 comportano un impegno, in questo triennio,
di circa 800 milioni di euro l'anno.
L'acquisto di tutti i 90 cacciabombardieri è spalmato in tempi lunghi, almeno sul 2030 ( e
oltre).
Nei 7 miliardi da tagliare delle spese militari va incluso quanto spendiamo per le missioni
militari all'estero, cosiddette di pace (circa 1 miliardo l'anno).
3. Se si vogliono decidere risparmi potenziali nel lungo periodo bisognerebbe adottare due
direttive di svolta nella nostra
politica estera:
a) il disimpegno dall'obbligo NATO di raggiungere il 2% del PIL di spesa militare. Questo si
può dire che farebbe risparmiare dal 2024 10 miliardi l'anno;
b) il disimpegno dalla condivisione nucleare NATO che passa attraverso la ratifica, da parte
dell'Italia, del TPAN (Trattato di proibizione delle armi nucleari).
Qui è in ballo non una grande quantità di denaro, ma l'anima del nostro Paese, il vero
rispetto dell'Art.11