stralci ozono

stralci ozono, updated 2/1/23, 6:23 PM

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Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

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DA “AMBIENTE DELITTO PERFETTO” DI BARBARA TARTAGLIONE E LINO BALZA,
PREFAZIONE DI GIORGIO NEBBIA. STRALCIO DELLA TESTIMONIANZA DI BALZA AL
PROCESSO SOLVAY DI SPINETTA MARENGO (AL) 5 maggio 2014 :
… non sono stati risolti da Solvay i problemi di inquinamento.
Né vecchi né recenti né attuali.
Prendiamo ad esempio gli Algofreni, che tornano spesso alla cronaca anche nei giorni nostri.
Gli Algofreni sono sempre stati il reparto critico per eccellenza, impregnato di veleni e a rischio di
sprofondamento (gli sono state fatte iniezioni di cemento per sorreggerlo, si è spesso parlato di spostarlo o
chiuderlo. Era già famoso a livello nazionale quando fu oggetto di una clamorosa manifestazione.
Con Greenpeace (1992) si scalarono le ciminiere con striscioni che chiedevano l’eliminazione dei CFC, i
clorofluorocarburi che procuravano il buco dell’ozono (oltre a colare materie prime e intermedi in falda!).
Possiamo dire con orgoglio che anche grazie a noi i CFC furono così eliminati salvando il pianeta Terra, ma
nei terreni e nelle falde di Spinetta ormai c’erano le conseguenze. Quante volte dovemmo protestare come
Consiglio di fabbrica per i solventi buttati nottetempo direttamente nel terreno.
La manifestazione con Greenpeace spinse a determinare il mio licenziamento (fallito) da parte di Carlo
Cogliati, presidente prima di Ausimont e poi di Solvay.
DA “L’AVVENTUROSA STORIA DEL GIORNALISMO DI LINO BALZA”, VOLUME
SECONDO (pagina 163) :

Quanto lavoro giorno e notte, caro lettore, per mettere in moto tutta quella macchina dell’informazione e
della partecipazione, in tempi in cui si usava “Lettera 22” e non cellulari e internet. Fra tanto attivismo per
salvare la pelle e a riprova che Montedison non era in grado di intimidire neppure col licenziamento,
partecipo con Greenpeace a due blitz che hanno grande risonanza internazionale su giornali e televisioni.
Presi di mira sono i CFC, i clorofluorocarburi (dei quali Ausimont è monopolista) che procurano il buco
dell’ozono e i tumori cutanei, oltre a colare materie prime e intermedi in falda (Ambiente Delitto Perfetto
pag. 120).
Una manifestazione si svolge a Spinetta con resistenza passiva degli attivisti (poi denunciati) incatenati alle
ruote di una autobotte di CFC e con apposizione di striscioni: vigili, carabinieri, poliziotti, digos, pompieri,
camionette, ambulanze, grande ingorgo di auto e popolazione. La stampa non può non collegare l’evento
con i licenziamenti.

L’altra clamorosa manifestazione l’avevamo preparata con cura, con tanto di sopralluoghi di Greenpeace
attorno allo stabilimento guidati da Gianni Spinolo. Quella mattina, fra fotografi e cineoperatori, saltati i muri,
i rocciatori si esibiscono nella scalata della ciminiera più alta della fabbrica e issano un enorme striscione “Qui
si buca l’ozono”. Chiediamo un incontro con la direzione. Che si mette in concitato contatto col presidente
Cogliati a Milano: non ricevete nessuno eccheccazzo. Allora noi non scendiamo, cominciate ad accendere le
cellule fotoelettriche. Nuovi interminabili conciliabili con Milano: ordine di Raul Gardini, fateli entrare. Purché
non fate varcare i cancelli a Balza (che col licenziamento dai cancelli è stato appunto sbattuto fuori). Replica
Ivan Novelli: “Chi fa parte della delegazione di Greenpeace lo decide Greenpeace”. Altre telefonate con
Milano. Finalmente, mentre sul piazzale si è radunata gran folla, veniamo ricevuti dal vice direttore Corrado
Tartuferi .

Caro lettore, posso dire che anche grazie a quel briciolo di mio coraggio personale i CFC sono stati eliminati
da aerosol, frigoriferi e schiume isolanti, e che si è fermata la pandemia di tumori maligni della pelle e la
rovina dell’ecosistema? Nel 2015 gli scienziati hanno stimato che, senza quella battaglia, lo strato di ozono
che circonda il globo avrebbe già perso oltre il 40% della sua densità sopra il Polo Sud e un nuovo buco
sarebbe apparso sopra il Polo Nord.