In barba ai referendum, Ansaldo lancia il
nuovo nucleare con Edf
– Luca Martinelli, 07.03.2023
Energia Accordo con il colosso francese ed Edison. Per la viceministra all’Ambiente Gava «i
tempi sono maturi e non più procrastinabili»
Dodici anni dopo siamo ancora a parlare di nucleare, nonostante il risultato del referendum
del 2011, quando oltre 25 milioni di italiani hanno chiuso la porta in faccia alle centrali
atomiche, ribadendo quanto deciso con il referendum del 1987 e respingendo l’assalto del
governo Berlusconi. Ieri, infatti, Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, Edf e Edison hanno
sottoscritto una lettera di intenti per collaborare allo sviluppo del nuovo nucleare in Europa
e favorirne la diffusione, in prospettiva anche in Italia. Obiettivo dell’accordo, spiega una
nota diffusa dalle aziende, sarebbe «valorizzare nell’immediato le competenze della filiera
nucleare italiana, di cui Ansaldo Nucleare è capofila, a supporto dello sviluppo dei progetti
di nuovo nucleare del gruppo Edf, e al contempo di avviare una riflessione sul possibile
ruolo del nuovo nucleare nella transizione energetica in Italia».
A muoversi, com’è facile comprendere seguendo l’onda delle partecipazioni, è lo
Stato: Ansaldo Nucleare è una società del gruppo Ansaldo Energia, impresa controllata da
Cdp Equity, a sua volta holding di investimenti controllata al 100% da Cassa depositi e
prestiti, controllata all’82,77% del Ministero dell’Economia. Anche il partner Edf è
partecipata al 93,11% dallo Stato francese, Paese che però – a differenza del nostro – ha
centrali nucleari attive e un’altra in costruzione da ormai 15 anni, il terzo reattore di
Flamanville.
Ieri tutti felici: «Con questo accordo gettiamo le basi per una riflessione concreta e aperta
sul ruolo del nuovo nucleare a supporto della transizione energetica italiana» ha affermato
Nicola Monti, amministratore delegato di Edison, che è controllata da Edf.
L’azienda energetica francese avrebbe invece «l’ambizione di promuovere partnership
internazionali per implementare un portafog