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che
ore
Dopo
una
attesa
Pennatagliente's Blog una giornata estenuante pennatagliente Giu 3 Martedì trenta maggio, intorno alle ore 11:00, raggiungo il Pronto Soccorso - di uno dei più importanti ospedali della città in cui al momento vivo - a causa del riacutizzarsi dell'infezione ad una gamba che mi tormenta da alcuni mesi, e mi ha già costretto a ripetuti ricoveri. Dopo circa mezz'ora di attesa, passata nella zona di arrivo delle ambulanze seduto su una sgangherata sedia a rotelle, vengo "preso in carico" dalla struttura - sono le ore 11:34, come risulta dai documenti ufficiali successivamente rilasciatimi - ed "accomodato" su un'altra seduta dello stesso tipo della precedente, se è possibile anche più scomoda. «Poco male - penso - l'attesa non sarà poi così lunga»: la mia più che una convinzione è una speranza, visto che il giorno prima avevo rinunciato alla visita dopo aver aspettato invano, per quattro ore e mezza, che qualcuno si degnasse di prestarmi attenzione. Un ottimismo che, alla prova dei fatti, risulterà mal riposto perché, avendo deciso che avrei atteso per tutto il tempo necessario senza alzare nuovamente bandiera bianca, vengo interpellato dopo oltre sette ore, alle ore 18:40 circa. Eseguiti gli esami ematici ed i raggi ics al torace di prammatica, dopo circa un'altra ora di estenuante attesa vengo informato che dovrei passare la notte lì, perché l'indomani l'infettivologo vuole vedermi; la misura è colma: dopo un'altra lunghissima attesa per ottenere copia dei referti, finalmente intorno alle ore 22:15 posso firmare il rifiuto del ricovero e tornare a casa.