COMUNICATO STAMPA
Le Associazioni dell’agricoltura biologica, contadine, ambientaliste e della società
civile chiedono il ritiro della proposta di legge del Movimento 5 Stelle sulla
sperimentazione in campo dei nuovi OGM.
Ieri alla Camera cinque deputati del Movimento 5 Stelle hanno presentato una
proposta per accelerare il rilascio in ambiente dei prodotti ottenuti tramite editing
genomico, già definiti dalla Corte di Giustizia Europea come OGM. Le associazioni
ritengono inaccettabile questa ipotesi che rischia di compromettere per sempre la
natura stessa di Paese “non-OGM”, la transizione ecologica dell'agricoltura italiana,
la difesa dei diritti degli agricoltori e la libera scelta dei consumatori.
ROMA 16.12.2021 – A un anno dal tentativo di sdoganare i nuovi OGM attraverso i decreti
dell’allora Ministra Bellanova, il Fronte Italia libera da OGM denuncia l’ennesimo attentato
all’agricoltura italiana, questa volta da parte del Movimento 5 Stelle, che ieri ha presentato alla
Commissione Agricoltura della Camera una nuova proposta di legge sulle - da loro definite -
tecniche di evoluzione assistita (TEA), ma che non sono altro che le New Breeding Techinques
(NBTs) ovvero i cosiddetti “nuovi OGM”, che la corte di Giustizia Europea, con una sentenza
esecutiva del 2018, ha equiparato agli OGM tradizionali. La proposta è firmata dal presidente della
Commissione Agricoltura Filippo Gallinella e dai deputati Chiara Gagnarli, Giuseppe L’Abbate, Luciano
Cadeddu e Luciano Cillis. Con una modifica del decreto legislativo 8 luglio 2003, n.224, si propone di
accelerare le procedure per l’emissione in pieno campo di varietà vegetali ottenute in laboratorio con
tecniche di modificazione del genoma (genome editing).
Durante la conferenza