About Rete Ambientalista Al
Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
che
della
PFAS
con
del
hanno
Miteni
nel
risarcimenti
Chi
About Rete Ambientalista Al
Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
che
della
PFAS
con
del
hanno
Miteni
nel
risarcimenti
Chi
“Chi inquina paghi” è un vecchio slogan che rischia sempre di rimanere tale in Italia? In USA, tre dei principali gruppi chimici, Chemours, Dupont e Corteva, sono stati costretti ad un accordo per contribuire con 1,19 miliardi di dollari a un fondo per risolvere le cause intentate dai servizi idrici in tutto il paese contaminati da PFAS. Questo annuncio arriva mentre si stanno accumulando cause legali - intentate da governi statali, gruppi di difesa ambientale, servizi idrici e altri – che li accusano di avvelenare l'ambiente e causare malattie. Lo stesso accordo transattivo è stato accolto con scetticismo da molti nella comunità ambientalista, accusato di non avvicinarsi neanche lontanamente all'importo necessario per coprire la devastazione che hanno causato, di non essere sufficiente a sviluppare ed eseguire un piano di bonifica per l'aria, il suolo e l'acqua contaminati. Anche il gigante industriale 3M ha firmato un miliardario accordo di principio per risolvere tutte le richieste di risarcimento relativi ai PFAS nell'acqua potabile. Pure lo Stato del Minnesota ha avviato una class action da 850 milioni di dollari contro la 3M. La 3M è stata oggetto di cause legali per i Pfas anche in Europa: nel 2022 ha accettato un accordo di 571 milioni di euro con la Regione belga delle Fiandre per gli scarichi di PFAS intorno allo stabilimento di Zwijndrecht vicino alla città di Anversa. Il governo olandese ha chiesto indennizzi alla 3M per i danni nel fiume Shelda occidentale che sfocia nel Mar del Nord. Così 3M ha dichiarato di cessare i Pfas entro il 2025. E in Italia? Chi ha fatto profitti enormi sulle spalle dell'ambiente e della salute dei cittadini pagherà? Miteni e Solvay sono sotto processo penale. Miteni ha dichiarato fallimento prima di essere chiamata a risarcire. Solvay, a sua volta, anche dal secondo (imminente?) processo penale -con debole imputazione: disastro colposo e non doloso- da un lato non rischierà reclusioni a carico di chi detiene i cordoni della borsa ma “sacrificherà” con miti pene due direttori retribuiti allo scopo, e dall’altro tenderà a scaricare i costi della bonifica (se e quando) sullo Stato. In sede penale, per questi processi ambientali si affollano sempre come “parti offese” associazioni che magari non hanno mai mosso un dito, ed enti che addirittura dovrebbero sedere sul banco degli imputati come complici degli inquinatori. I tribunali garantiscono risarcimenti a loro e agli avvocati. (Vedi il libro “Ambiente delitto perfetto”, prefazione di Giorgio Nebbia). E per quanto riguarda i risarcimenti alle Vittime: ammalati e morti, lavoratori e cittadini? Il rischio del danno e della beffa è atroce. Ecco allora che ci apprestiamo ad avviare in tribunale ad Alessandria in loro favore cause civili: cause collettive, class action. Dunque una maxi causa civile per ottenere i risarcimenti dai responsabili del disastro ai massimi livelli proprietari (a Bruxelles l’AD llham Kadri) e perchè no? verso quelle autorità pubbliche che non hanno vigilato o, peggio, hanno favorito il delitto. Analogamente senz’altro si procederà in Veneto. Infatti nel procedimento penale in corso a Vicenza contro Miteni i capi di imputazione -peraltro colposi e non dolosi- sono di avvelenamento di acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari. E, per questo limite processuale, dunque non riguardano le conseguenze sanitarie dell’ecocidio, cioè i risarcimenti agli ammalati e ai morti tra la popolazione coinvolta: la contaminazione da Pfas nell'Ovest vicentino ha colpito almeno 350mila persone in tutto il Veneto centrale tra Veronese, Vicentino e Padovano. Tra parentesi purtroppo: un piccolo parallelo processo si sta svolgendo, per iniziativa della CGIL, per i danni a 19 operai della Miteni.