La legge Salvamare e le politiche virtuose sulle concessioni balneari:
un approccio senza conflitti
La balneazione attrezzata italiana è una storia di successo che ha reso competitivo il nostro Paese sul
mercato internazionale delle vacanze, costituendo, oggi, una delle più importanti espressioni
del Made in Italy che va opportunamente rivendicato. Nel 2021, in periodo pandemico, la vacanza
degli italiani (20,5 milioni) ha visto prevalere il mare (64%) che ha, addirittura, quadruplicato la scelta
della montagna (18%), (dati Osservatorio di Confturismo-Istituto Piepoli, settembre 2021).
In tale ottica, Italia Nostra ritiene opportuno valorizzare il carattere di presidio del territorio, delle
acque e delle coste che da sempre contraddistingue il modello italiano delle aziende balneari,
che possono e devono diventare protagoniste delle attività di tutela e di educazione ambientale. Tali
attività vanno valorizzate nei futuri bandi di gara come elementi premianti per l'aggiudicazione delle
concessioni e come modalità per raggiungere gli obiettivi ambientali dettati dall'Agenda 2030
dell'ONU e ridurre l'impronta carbonica delle amministrazioni locali.
Per questo l’Associazione ha recentemente svolto un convegno a Bibione sulla disciplina delle
concessioni balneari in Italia alla luce delle normative europee, per sottolinearne l’importanza non
solo economica ma anche per ricordarne il valore culturale, sociale, ambientale e
paesaggistico. È stata l’occasione per ribadire che la nuova legge Salvamare, approvata
definitivamente dal Senato l'11 maggio scorso, offre una grande opportunità per rendere ancor più
marcata questa vocazione ambientale delle aziende del settore. Le attività di pulizia degli arenili e
delle acque, di educazione dei bagnanti a un comportamento ambientalmente responsabile, di
riduzione delle plastiche e di utilizzo di prodotti compostabili nei servizi di somministrazione resi
agli utenti, non dovranno essere solo iniziative delle singole aziende balneari ma potranno