Abbiamo appena ricevuto da Arpa Puglia i valori del benzo(a)pirene a Taranto. Li
avevamo richiesti in vista della manifestazione di domenica 22 maggio in piazza Garibaldi
alle ore 17. La nostra richiesta era stata annunciata nella conferenza stampa di ieri del
Comitato Cittadino per la salute e l’ambiente a Taranto.
Li avevamo richiesti anche per verificare se le dichiarazioni ottimistiche di Acciaierie d’Italia
(ricordiamo i tweet dopo la trasmissione di Domenico Iannacone “La polvere negli occhi”) e di
Confindustria Taranto fossero corroborate da dati in miglioramento per gli inquinanti cancerogeni.
Con grande rammarico scopriamo invece che la situazione peggiora e che non c’è spazio per
l’ottimismo di Confindustria Taranto.
Oggi riceviamo da Arpa Puglia valori in peggioramento per il benzo(a)pirene, valori che indicano
cioè una inversione di tendenza, purtroppo negativa, nelle concentrazioni di questo cancerogeno nel
quartiere Tamburi di Taranto. Tali dati in peggioramento potrebbero essere alla base della decisione
della Procura di Taranto di non concedere il dissequestro degli impianti dell’area a caldo.
A dicembre del 2021 il benzo(a)pirene ha toccato 1,56 ng/m3 (nanogrammi a metro cubo) nella
scuola Deledda del quartiere Tamburi di Taranto. In via Machiavelli la concentrazione ha toccato
1,68 ng/m3.
Nel mese di gennaio 2022 i valori sono stati 1,74 ng/m3 alla Deledda e 1,06 in via Machiavelli.
Sono valori doppi o tripli rispetto alle centraline poste più distanti dall’ILVA, ossia quelle di
Talsano e di via Alto Adige.
In passato le concentrazioni del benzo(a)pirene nel quartiere Tamburi (centralina ARPA di via
Machiavelli) erano molto più basse. Ad esempio nel 2019 in via Machiavelli (quartiere Tamburi
Taranto) le concentrazioni di gennaio erano 0,38 ng/m3 e quelle di dicembre 0,36 ng/m3. Come si
vede, oggi siamo di fronte a valori circa tre volte superiori.
Nel 2018 le concentrazioni di benzo(a)pirene erano 0,25 ng/m3 a gennaio e 0,14 ng/m3 a dicembre.
Oggi siamo a